Saggio Breve sull'Energia Nucleare - Nucleare Italia Tema

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Kobra.
CAT_IMG Posted on 21/6/2011, 15:04     +1   -1




Saggio Breve sull'Energia Nucleare - Nucleare Italia Tema


INDIRIZZATO
NATIONAL GEOGRAPHIC
“Gli italiani : Favorevoli o no all’energia nucleare?”
L’energia nucleare è una fonte energetica.
Essa deriva da due processi: la fissione e la fusione nucleare. Il primo lascia ancora irrisolti molti problemi di sicurezza legati ai rifiuti radioattivi, il secondo , che consentirebbe di produrre una preziosa energia”pulita” è ancora in fase di studio e ricerche. L ‘energia nucleare è la forma di energia posseduta dagli atomi che compongono la materia. Ciascun atomo è costituito da un nucleo composto da protoni,con carica elettrica positiva e neutroni, elettricamente neutri, strettamente legati fra loro. Intorno al nucleo ruotano gli elettroni che possiedono carica elettrica negativa. Vi sono due procedimenti diversi per produrre energia direttamente dagli atomi. Si può scindere, cioè dividere un nucleo pesante in due nuclei più leggeri(fissione) oppure si possono fondere insieme due nuclei leggeri per ottenere uno più pesante (fusione). Entrambi i procedimenti provocano la liberazione di grandi quantità di energia, perché in queste reazioni una parte delle masse di partenza scompare , trasformandosi completamente in energia.
Come sappiamo, l’Italia,è un paese sviluppato, ma il suo sviluppo lo deve del tutto all’estrazione di minerali poiché non possiede molte miniere e pozzi di petrolio. Per questo una possibile fonte di energia è quella nucleare. Il Governo Berlusconi sembra aver avviato un programma elettronucleare in Italia dopo molti anni di abbandono, praticamente dall’inizio degli anni ’80. a questo bisogna aggiungere che l’Italia importa energia nucleare dall’estero e che è il paese europeo con maggiore rigidità negli approvvigionamenti con una dipendenza dall’estero per il suo sistema elettronico da idrocarburi (in particolare metano)
corrispondente ad un esborso annuo di dieci miliardi di euro. Diversi esponenti del governo parlano di inizio dei lavori per costruire le nuove centrali entro il 2012, poi altri sei anni minimo per la realizzazione.
Ma bisogna anche analizzare le opinioni dei cittadini Italiani riguardo l’energia nucleare. Come si evince da una dichiarazione dell’osservatorio Scienza e Società,un’ iniziativa di Observa: la maggioranza degli italiani resta scettica sull’energia nucleare, ma aumentano i favorevoli. Largamente condivisa tra i contrari al nucleare,la percezione di una situazione preoccupante sul piano energetico e della necessità di nuove strategie per il futuro. Come si vede da questa importante dichiarazione di alcuni esponenti politici la questione dell’energia nucleare è tuttora irrisolta. Il Referendum riguardo ciò si è avuto nel 1987,
quando il nostro paese ha definito la propria posizione sul tema dell’energia nucleare.
A quasi venti anni da quella decisione,
oltre quattro italiani su dieci restano contrari ad investimenti nazionali sull’energia nucleare. Più di uno su tre, tuttavia, ritiene attualmente che l ‘Italia dovrebbe puntale sul nucleare ,
mentre uno su cinque non esprime alcun giudizio. Il dato può assumere ulteriore rilievo se messo a confronto non tanto con l’esito del Referendum ,quanto con una rilevazione condotta da Observa.
Sullo stesso tema nel 2003: infatti i favorevoli agli investimenti in energia nucleare sono di fatto aumentati dal 22% al 35%, mentre i contrari sono diminuiti dal 56% al 43%. Stabile invece è la quota di quanti non si sbilanciano.
I favorevoli sono più numerosi tra i maschi nelle fasce più elevate, e tra i laureati –anche in questo caso per effetto della riduzione degli incerti – giacchè praticamente immutata
è la percentuale di contrari anche tra chi
ha un titolo di studio più elevato.
Al di là della constatazione degli orientamenti generali, vale la pena di approfondire quali siano le motivazioni che portano i cittadini ad esprimersi pro o contro gli investimenti su nucleare.
C’è chi ritiene che il nucleare
rappresenti attualmente un investimento
strategico per l’Italia, soprattutto la necessità di non dipendere eccessivamente dai paesi
produttori di petrolio. Poi l’insufficienza delle attuali fonti energetiche, cioè il fatto che gli altri paesi industrializzati abbiano centrali nucleari. Meno rilevante agli intervistati appare il fatto che anche le forme di produzione di energia più tradizionali comportino delle conseguenze per l’inquinamento.
Inquinamento dato da scorie e rifiuti radioattivi che vanno ad alimentare piogge acidi, ad aumentare l’effetto serra e con esso il buco nell’ozono. Quasi uno su 2, tra i contrari a riprendere in considerazione la scelta del nucleare, ritiene che sia meglio puntare sulla produzione di energia da fonti alternative.
Una quota quasi equivalente di contrario si riconosce in motivazioni riconducibili nel loro insieme al tema della sicurezza : il pericolo dei processi di smaltimento delle scorie, il fatto che nessun comune sarebbe disposto ad ospitare una centrale, con impianti nucleari. Da notare come sia invece minore la quota di quanti respingono l’opzione nucleare negando che vi sia per l’Italia un problema di approvvigionamento energetico. Tra gli incerti, la stragrande maggioranza ritiene di non avere la competenza per decidere; il resto pensa, invece, che nel complesso i pro e i contro del nucleare si equivalgano.
Ovviamente , come abbiamo notato è difficile dare o avere un’opinione decisa su questo argomento. Tuttavia pensiamo che questo cambiamento al quale è soggetta l’Italia è positivo, infatti siamo favorevoli all’energia nucleare. Ma, ci sono diversi tipi di energia nucleare, quella data dalla fissione e dalla fusione. E allora quale consideriamo migliore ? Ritenendo che entrambi i casi il nostro paese potrebbe fare a meno del sostegno economico dei paesi produttori di idrocarburi, siamo più favorevoli alla fusione, in quanto consentirebbe di produrre energia pulita.
Nonostante sia ancora a livello di studi e ricerche, se lo si prende in considerazione l‘Italia oltre ad avere molta energia a disposizione non produrrebbe scorie radioattive che distruggono l’ambiente in cui viviamo.
 
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