Nome:Yes
Paese D'origine:Regno Unito
Genere:-Rock Progressivo
-Symphonic Progressive Rock
-Rock Psichedelico
-Art Rock
Periodo Di Attività:1968-1981
1983-2005
2008-in attività
Formazione:Jon Anderson
voceSteve Howe
chitarraChris Squire
basso,voceBill Bruford
batteriaRick Wakeman
tastiere,pianoDopo Genesis e King Crimson,gli Yes chiudono il triangolo equilatero del
progressive inglese:diverso approccio stilistico ma uguale importanza storica.
Se i primi hanno da tempo imboccato una redditizia autostrada verso la classifica,e i secondi hanno radicalizzato il loro suono con un percorso inverso,gli Yes sono invece riusciti a mantenere ragionevolmente immutato nel corso degli anni il loro intricato stile fatto di effetti speciali,virtuosismi individuali,ridondanti arrangiamenti,testi incomprensibili e di ispirazione fantascientifica:tutto o quasi,anche le caratteristiche copertine spaziali(che una volta erano del celebre grafico Roger Dean),è rimasto immutato nel tempo o si è aggiornato solo quanto basta per non rompere i legami con il passato.
L'idea dei due fondatori,Chris Squire e Jon Anderson,è quella di una formazione che mantenga le caratteristiche più pirotecniche del pop psichedelico,ma ne superi i confini verso una musica totale.
Il primissimo nucleo è del 1968:un quintetto con Bruford,l'organista Tony Kaye e il chitarrista Peter Banks.
Così sistemati,gli Yes arrivano in un periodo cruciale tra tarda psichedelia,rock blues pesante(tipo Cream) e i germogli progressivi gettati da Procol Harum,Moody Blues e Nice.
YES e TIME AND A WORD,i primi due album,lasciano solo intuire una direzione tangenziale rispetto al rock di tendenza.
A quel punto Banks lascia il posto a colui che per qualche anno personificherà l'immagine della pirotecnica chitarristica,Steve Howe,sogno irrangiungibile di molti aspiranti musicisti.
Con lui(e per tre anni anche con Rick Wakeman) il gruppo arriverà presto alla definizione del caratteristico
Yessound,in un crescendo progressivo che passa attraverso un trittico di grandi opere(YES ALBUM,FRAGILE e CLOSE TO THE EDGE),impeccabili dal punto di vista strumentale,ricche di virtuosismi mozzafiato,testi di un intrigante taglio "futuro lontano" e iconografia di contorno in tema.
Gli Yes strettamente progressivi hanno fine con RELAYER,che chiude l'epoca più amata dai fan della prima ora ma spalanca le porte di una nuova fase di carriera all'insegna del pop sintetico,destinata a portare il gruppo tra le grandi istituzioni del pop internazionale.
E' un'evoluzione indolore,che passa per continue
reunion molto pubblicizzate,frequenti richiami nostalgici al vecchio suono,successi di classifica,separazioni più o meno rancorose e altrettante rappacificazioni,culminate nell'acclamatissima megarentrèe del 1991(l'album è UNION),che vede insieme otto dei musicisti più importanti nella lunga storia degli Yes:Anderson,Squire,Howe,Bruford,Wakeman,Kaye,Alan White e Trevor Rabin.
Album Fondamentali:The Yes Album(Atlantic,1971)
4/5Gli Yes impiegano due album a definire il proprio suono:YES e TIME AND A WORD sono dischi ingenui,troppo legati al pop leggero,anche se con germi diffusi di progressive strumentale(nelle curiose versioni di brani altrui per esempio).
E' con il terzo disco che si definisce lo
Yessound,un suono caratteristico e riconoscibile che,nonostante le intricate complessità strumentali e la poca immediatezza,ha fortuna oltre ogni legittima aspettativa(il disco sale fino al n.7).
Se c'è qualche lontana radice folk,si è subito persa in un pop progressivo maestoso negli arrangiamenti,incentrato sui continui virtuosismi individuali e dominato dai toni enfatici di Anderson.
Your Move è l'hit single,
The Clap il grazioso intermezzo per la chitarra acustica,
Starship Trooper,
Perpetual Change e
Yours Is No Disgrace i pezzi forti del disco e di tutta la carriera.
Fragile(Atlantic,1972)
5/5Con Rick Wakeman gli Yes toccano i loro vertici artistici.
FRAGILE è il disco del grande successo iinternazionale(settimo in patria,ma al n.4 negli USA e in classifica un po' dovunque),il primo a racchiudere tutti gli elementi del suono Yes:magniloquenza melodica e impeccabile precisione strumentale,temi di pura fantascienza,tastiere in grande evidenza e,non ultima,anche l'ispirata penna di Roger Dean,il disegnatore per eccellenza del progressive inglese(e di tutto il periodo d'oro Yes).
Il repertorio è interamente originale,costituito da contributi individuali arrangiati dal gruppo(
Roundabout,
Long Distance Runaround,
Heart Of The Sunrise i classici),con una ripresa dal repertorio classico(da Brahms).
Decisamente uno dei grandi classici del
progressive inglese.
Close To The Edge(Atlantic,1972) 5/5
Sulla scia del successo di FRAGILE gli Yes vivono il momento di massima gloria progressiva,con il disco più bello per i fan di vecchia data(sarà quarto in Inghilterra e terzo negli USA).
Grande successo e bella ispirazione nelle due suite(
Close To The Edge e
And You And I),un gradino sotto la conclusica
Siberian Kathru.
Ma è sopratutto il disco nei quali i cinque musicisti toccano i loro vertici artistici:Anderson nelle suadenti evoluzioni vocali,Howe nello sfoggio di furiosa tecnica chitarristica,Squire nel suo tipico uso del basso solista.
Wakeman si propone come l'unico in grado di rivaleggiare con Emerson per il trono delle tastiere elettroniche,mentre Bruford,nel suo ultimo album con il gruppo per molto tempo,mantiene una impeccabile eleganza ritmica che non avrà modo di ripetere nei King Crimson.
Yessongs(Atlantic,1973,3LP,live)
4/5E' il live più importante dell'era progressiva:sei facciate di puro Yessound,con la dimostrazione di come i musicisti sappiano ripetere sul palco le stesse magnificenze dello studio(a volte anche con esiti addirittura,come in
Siberian Kathru).
Di fatto è una raccolta dei brani del primo periodo,e non soprende quindi il primo posto in classifica,anche se non aggiunge nulla di nuovo.
Tales From Topographic Ocean(Atlantic,1974,2LP)
2/5Quando uscì suscitò accoglienze controverse.
La critica gli diede contro per la pretenziosità e l'eccessiva autoindulgenza,i fan(gli ultimi arrivati sopratutto) salutarono invece con grande entusiasmo quella che a loro (benevolo) giudizio era la summa del verbo progressivo,regalando per la seconda volta al gruppo il posto n.1 in classifica.
Sono quattro suite lunghe una facciata ciascuna,ispirate all'
Autobiografia di uno Yogi,con alcuni momenti di maggior corposità e ridondanza del suono Yes.
Comunque lo si valuti,rimane un disco compositivo coerente e anche solo comprensibile.
Qualche anno più tardi,con il progressive in vistoso calo,verrà additato come uno degli esempi di maggiore autoindulgenza del rock progressivo;ora forse è solo troppo lungo e noioso.
Relayer(Atlantic,1974)
3/5Le controversie suscitate dal disco precedente consigliano la realizzazione di un disco di maggior misura,che vorrebbe ripetere la formula di CLOSE TO THE EDGE per ispirazione e numero di brani(tre).
All'epoca non venne accolto con il consueuto entusiasmo,anche perchè mancava Wakeman,sostituito senza troppa gloria da Patrick Mozart.
A distanza di tempo è un disco gradevole,rivalutato dalla storia sia perchè segna una simbolica fine degli Yes più interessanti e più progressivi,sia perchè di fatto fornirà spunti infiniti per il resto di carriera.
Alcuni ascolti:
www.youtube.com/watch?v=lTjbWL6XYoUwww.youtube.com/watch?v=AHi_2pkNZWIwww.youtube.com/watch?v=YPOTg-7pV64www.youtube.com/watch?v=BsRdT9hwqGswww.youtube.com/watch?v=u4-tXGOwZ3UEdited by Darkosaggio - 17/5/2011, 22:31