Rainbow

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Darkosaggio
CAT_IMG Posted on 27/3/2011, 12:02     +1   -1




Nome:Rainbow
Paese D'Origine:Regno Unito
Genere:
-Hard Rock
-Heavy Metal
-Pop Metal
Periodo Di Attività:
1974-1984
1995-1996

Formazione:

Ritchie Blackmore chitarra
Ronnie James Dio voce
Cozy Powell batteria
Tony Carey tastiere
Jimmy Bain basso


L'Arcobaleno è il regno personale di Ritchie Blackmore,storico chitarrista dei Deep Purple,uscito dalla band madre nel 1975.
Quello che doveva essere un semplice progetto solista,registrato insieme ai misconosciuti Elf del bravissimo Ronnie James Dio,diventa in breve il primo atto di questo grande gruppo,spesso considerato al livello dei Purple stessi.
Subito dopo la registrazione dell'album,Ritchie licenzia tutti gli Elf tranne Dio,per avere un ensemble dalla maggiore potenza e affidabilità.
Nel 1979 Ronnie lascia i Rainbow per unirsi ai Black Sabbath,e Blackmore costruisce una nuova all-star band attorno al suo ex-compagno porpora Roger Glover,a Cozy Powell,al maestoso tastierista Don Airey e all'ottimo cantante hard blues Graham Bonnet.
Negli anni successivi la band(il cui sound si fa sempre più radiofonico) subisce altri cambiamenti ma,con la sola eccezione di Joe Lynn Turner,i sostituti si rivelano sempre all'altezza.
Nel 1994 Blackmore,dopo una nuova fuoriuscita dai Purple,ha ricostruito i Rainbow con l'ottimo Doogie White,agli occhi dei fan il vero erede di Ronnie James Dio.
Si è trattato però di un breve episodio,dato che il chitarrista ha preferito dedicarsi,insieme alla fidanzata Candice,al progetto acustico rinascimentale Blackmore's Night.



Album Fondamentali:


Ritchie Blackmore's Rainbow
SPOILER (click to view)

(Polydor,1975) 4/5
Il primo album dei Rainbow è un bell'affresco multicolore sul quale il chitarrista può finalmente esprimere il tipo di musica che i Purple(ormai avviatisi sul territorio del funk-soul) non gli permettevano di suonare.
Un hard rock melodico ma anche grintoso,a cui la voce di Ronnie James Dio conferisce un'atmosfera epica ed evocativa.
Il pezzo di apertura,Man On The Silver Mountain,contiene uno dei più grandi riff di sempre,così come la magica Sixteenth Century Greensleeves.
Sublimi le due ballate Catch The Rainbow e Temple Of The King(con Ronnie affascinante menestrello) e lo strumentale(cover degli Yardbirds) Still I'm Sad.
La prova degli Ex Elf(sopratutto del tastierista Mickey Lee Soul) è più che buona,ma Ritchie pretende di più e li licenzia in blocco.


Rising
SPOILER (click to view)

(Polydor,1976) 5/5
La nuova band,con il suo punto di forza(oltre che Ronnie e Ritchie) nel drumming di Colin "Cozy" Powell.
Blackmore e Dio ci regalano riff spaccamontagne,melodie che ci portano in mondi fantastici e dimenticati,assoli oltre il limite dell'eccelso,cori che portano in sè tutto il vigore dell'epos migliore(ma senza arrivare mai al confine col pacchiano).
E su tutto ciò la furiosa doppia cassa di Powell allestisce un tappeto ritmico che tanto influenzerà i drummer degli anni a venire.
Un album che ha fatto la storia,e del quale vanno assolutamente citate la lunga cavalcata finale A Light In The Black e la teatrale e barocca Stargazer(ottimo il guitar solo).


On Stage(Live)
SPOILER (click to view)

(Polydor,1977) 4/5
Grazie anche al solito ottimo lavoro di produzione di Martin Birch,ON STAGE può tranquillamente rivaleggiare alla pari con i grandissimi classici come MADE IN JAPAN e THE SONG REMAIN THE SAME.
Come già con i Purple,Ritchie non manca di improvvisare a oltranza,ma qui i lunghi assoli,più che a formare un muro di note(che non manca),servono a creare atmosfere magiche e sognanti,come dimostrano le stupende versioni di Catch The Rainbow e Mistreated.
Inutile dire che anche la prova di Dio e Powell è incredibile,così come buono è il lavoro dei comprimari Bain e Carey.
L'album(come tutti i concerti della band) si apre con una bella citazione al Mago Di Oz,il film preferito di Blackmore.


Long Live Rock 'n' Roll
SPOILER (click to view)

(Polydor,1978) 3/5
Ultimo album con Ronnie Dio alla voce,LLR'n'R è un buon disco che ha episodi fantastici,ma che complessivamente non si rivela all'altezza dei precedenti.
In particolare pesa la relativa mediocrità di pezzi come The Shed,Sensitive To Light e L.A. Connection,ma la band non manca di farci gioire con l'hard rock sostenuto della title track,con la velocissima Kill The King(già presente su ON STAGE),con la melodica Rainbow Eyes e con l'evocativa Gates Of Babylon,che contiene un altro assolo che non si scorda facilmente.



Alcuni ascolti:
www.youtube.com/watch?v=p9nfVrusSMg
www.youtube.com/watch?v=Zj3mKYASycg
www.youtube.com/watch?v=aeeVOYGfTGs&feature=fvst
www.youtube.com/watch?v=32hlw7jacUI
www.youtube.com/watch?v=t6W7jMURpGU
www.youtube.com/watch?v=4WZV6yxHKuc&feature=fvst
www.youtube.com/watch?v=CrHGELlFskA
www.youtube.com/watch?v=UdWqZm68-1k
 
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