[Prime esperienze] Nel suo Lettino, Racconti Erotici

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» Layne™
CAT_IMG Posted on 18/8/2008, 20:59     +1   -1




- Mamma! Al telefono! –
- Chi è? –
- Boh? Un signore, vuole parlare con te! –
- Un signore, vuole parlare con la tua mamma! E chi sarà mai? Dai scema, torna in camera tua e finisci i compiti –
- Non sono scema, uh! – Mi fa la linguaccia, e va nella sua cameretta.
- Pronto! (…?) pronto! – Nessuna, risposta.
- Allora, ti decidi! –
- Uuuu! Lo sai, cosa sto facendo? –
- Ma chi, cazzo sei? – Ansimava, non mi ci volle molto per capire che si stava masturbando.
- Hai, l’asma? –
- No! Ho il cazzo, duro e te lo vorrei, sbattere nel culo –
- Allora, dovevi chiamare quella zoccola di tua sorella, a lei piace prenderlo nel culo! –
- Siii! E…a te dove, piace dimmelo! –
- Ascolta, pezzo di merda impotente va a rompere il cazzo a qualcun’altra! –
- Aspetta, sto per sborrare dimmi…qualcosa…! –
- Stronzo! – Riattaccai, “roba da matti c’è ancora chi fa ste cose”. Poca, convinta guardai il “display” e rimasi, sorpresa c’era il numero della chiamata. Oltre a maniaco, era anche sfigato mi aveva chiamato da un telefono fisso, e aveva il mio stesso “prefisso” quindi era uno del paese. Scrissi il numero su un “post it” e andai nella cameretta di mia figlia.

- Tesoro, posso guardare una cosa sul tuo pc! –
- Mamma, sto studiando! –
- Solo, un attimo la mamma fa presto – Andai sul sito delle “pagine bianche” e inserì il numero nella categoria ricerche speciali “conosci il numero ma non il nome”? Ma rimasi, delusa lo stronzo non era sull’elenco telefonico.
- Grazie, tesoro la mamma ha finito. Vedi questo, numero? Ora lo metto vicino al telefono, se chiama qualcuno controlla sul display, se il numero che compare è questo non rispondere! –
- Perché? –
- Fa come ti dico, me lo prometti! –
- Si, mamma adesso posso finire di studiare? –
- Mamma, mia che figlia diligente che ho! Ti lascio, e scusa il disturbo –

- E non sei riuscita, a capire chi fosse? –
- Ma che! La voce, era alterata sembrava parlasse attraverso un “megafono”. C’è gente che gode ancora in questo modo, eppure oggi ci sono tanti mezzi a disposizione per questi depravati, le “video chat” puoi, parlare, e farti guardare mentre ti seghi –
- Be, si vede che non ha internet oppure è la voce femminile ad eccitarlo. Stavolta, ci ha beccato, gli hai risposto tu che sei una gran figa, ma pensa se gli capitava una vecchietta –
- Penso, l’avrebbe fatto lo stesso quelli sono maniaci. Ho detto, a Sara di non rispondere, ho paura che possa dire certe cose anche con lei –
- L’avrebbe già fatto, senza dire passami la mamma, secondo me ti conosce –
Il giorno, dopo avevo accompagnata Sara a scuola fatto ritorno a casa stavo sbrigando le faccende domestiche, mentre spolveravo ecco che squilla il telefono.
Il numero, che compariva sul display era lo stesso che avevo trascritto sul post it. Ero intenzionata a farmi sentire alzo la cornetta…
- Allora, pezzo di me…!-
- Rispondi, sempre così al telefono? –
- Scusa, pensavo fosse…-
- Chi? –
- Niente, lascia stare, da dove stai chiamando? –
- Da casa, Giulia chiamo da casa mia! –
- Non hai mai avuto il telefono fisso ! –
- E…adesso c’è l’ho, da due giorni per la precisione –
- Come mai? –
- Come mai cosa Giulia? –
- Dicevo, come mai hai messo il telefono fisso! –
- Francamente non capisco tutto questo tuo stupore! –
- Conoscendoti, hai sempre detto che ti sembrava una spesa superflua, visto che ci sono i cell –
- E sono ancora dello stesso avviso ma Roberto ha tanto insistito, che mi sono lasciata convincere, non solo da lui ma anche dalla promozione, molto conveniente, non pago il canone, posso fare tutte le telefonate che voglio, adsl 24 su 24 e la bolletta e sempre quella senza brutte sorprese –

La sorpresa, l’aveva fatta a me, avevo appena finito di parlare con Carla una mia carissima amica, anche se negli ultimi tempi ci frequentavamo poco, da, quando si era separata dal marito era andata in crisi, adesso sembrava si stesse riprendendo.
Avevo, dato un volto a quella voce, ora sapevo chi era il segaiolo e non ero per niente contenta perché si trattava del figlio della mia amica.
Roberto, un ragazzino avrà quindici, sedici anni al massimo, un viso pulito, dolce due occhioni azzurri, una corporatura esile, fragile ogni volta che andavo a casa sua lui praticamente spariva, si chiudeva in camera e non si vedeva più. Molto timido, quando era più piccolo si nascondeva sotto al letto, e bisognava fare la voce grossa, tirarlo a forza per farlo venir fuori. Da dove l’era venuto tanto coraggio, non riuscivo a spiegarmelo.
Non ero arrabbiata, provavo tenerezza per quella creatura, e non sapevo che atteggiamento prendere nell’eventualità di una nuova telefonata. Mentre mi masturbavo la mente, il telefono torna a squillare, sta volta non vi era alcun numero.
- Pronto! –
- Ahhh! Ohhh…siii, vorrei…farti, assaggiare quello che ho tra le mani…-
- Lo farai, stasera se non sei stanco scemo! –
- Cazzo, mi hai riconosciuto! –
- Non appena, hai sospirato perché fai lo stronzo? –
- Scherzavo, ti sei incazzata? –
- No! Ma non sono scherzi da fare –
- Ti ha richiamato, il segaiolo? –
- No! Espero non lo faccio perché ho…- Stavo per dirgli, che avevo scoperto chi era, ma non lo feci forse per timore, per qualche presa di posizione di mio marito verso il ragazzo.
- Ascolta, se ti chiama non riattaccare dagli corda magari riesci a capire chi è ! –
- Non ci tengo, proprio, anzi adesso lo stacco il telefono così sono tranquilla –
- Ma no! Dai ora ti lascio ci vediamo stasera – Salutai, mio marito e stavo per davvero togliendo la spina, ma non lo feci.

- Pronto! – Sta volta era lui.
- Ti…desidero, tanto vorrei, chiavarti, mettertelo in bocca, ti piace succhiare? – Assecondalo! Mi aveva detto mio marito. E adesso! Cosa gli rispondo?
- Si…mi piace, succhiarlo! –
- E…ingoi lo sperma? –
- Non sempre, a te piace leccare la figa, e succhiare le tette? –
- Non l’ho mai fatto! –
- Come, mai? Quanti anni hai? –
- Fammi. Venire dai! –
- Ascolta, a me non da fastidio che mi chiami, ma preferirei che lo facessi sul mio cell –
- Perché? –
- Qui, potrebbe rispondere, mia figlia oppure mio marito, e questo mi da fastidio vuoi il mio numero? –
- Ok…dammelo, tanto non mi becchi! –
- Non è mia intenzione, farlo e poi è più facile essere beccati da un telefono fisso che non da un cellulare – Gli dettai, il numero e dopo, assecondai la sua voglia fingendomi eccitata.

Come, d’accordo preso mi chiamava sul cell e alle ore da me stabilite, a mio marito avevo detto che non si era più fatto sentire. Avevo, preferito mentire al mio uomo più tosto, che tradire Roberto, che adesso non si limitava solo a segarsi, ma mi parlava anche della sua vita, dei suoi sogni, e io mi stavo facendo prendere, da quel ragazzino tanto è vero che ora partecipavo, mi “masturbavo” per davvero. Se fosse stata, una mia amica a raccontarmi una storia del genere l’avrei presa per pazza! Ma era una triste e intrigante realtà. All’ennesimo ditalino decisi, di andare a casa sua, sapevo che la madre non c’era.
- Ciao, Roberto! – Non appena, mi vide sbiancò, restò fermo con la maniglia della porta nella mano.
- C’è la mamma? – Nessuna, risposta entrai lo stesso.
- La…ma-mma, non c’è e non so a che ora torna! – Aveva, pronunciato quelle parole, senza voltarsi.
- Non importa, aspetterò non ho niente da fare, a te dispiace? –
- Fa come, credi, ma, non tornerà così presto – Conoscevo, bene la casa e andai in salotto, sedendomi sul divano, lui non entrò.
- Io vado in camera mia, ti saluto…-
- Perché, non resti a farmi compagnia? –
- Perché, non mi va! – Mamma, mia che carattere con questo e come cavare il sangue da una rapa, francamente non sapevo, da che parte in cominciare quella sua freddezza mi disarmava, e non ero la tipa da saltargli addosso, quindi avevo fatto un viaggio a vuoto, ma…ecco che…

- Pronto! – Era lui mi stava chiamando dalla sua cameretta.
- Dove, sei? –
- A casa di una mia amica! –
- Allora, non puoi parlare? –
- Certo, che posso lei non c’è! –
- Quindi sei da sola? –
- Praticamente…sì –
- Sei sola o no! –
- Ci sarebbe, il figlio, ma si è chiuso nella sua cameretta quindi sono sola, sdraiata sul divano –
- Ma puoi, masturbarti o temi che arrivi il figlio –
- Nessun, problema quello dalla sua camera non lo smuove nessuno, e anche se dovesse entrare, mentre, mi tormento la passera, non mi da fastidio, magari entrasse –
- Perché dici così? Ti piace il figlio della tua amica? Quanti anni ha? –
- Mi piace, tantissimo, gli vorrei leccare il cazzo, penso abbia 16 anni –
- Allora, ti piacciono i ragazzini? –
- Di solito, preferisco gli uomini maturi, ma per Roberto ho un debole –
- Cosa stai facendo? –
- Non lo immagini? Quello che mi hai insegnato, mi sono tolta la gonna e le mutandine, e sono fradicia più del solito, come vorrei che fossi qui. Cosa stai facendo, e dove sei? –
- Sono, sul letto nudo e mi sto accarezzando, le palle non voglio ancora segarmi temo di venire troppo presto –
- Sei, arrapato? –
- Tantissimo! –
- Per me –
- Siii! Ma non parlarmi con quella voce da troia, altrimenti schizzo anche senza toccarmi –
- Perché, non vuoi venire? Forse riservi la tua sborra per qualcun’altra? – Ero vicino alla sua porta, non avevo bisogno del cell sentivo benissimo la sua voce, nuda entrai in quella stanza.

- Ssss! Non serve parlare, fammi posto nel tuo lettino –
Adesso, per rendere questo racconto di vita vissuta “arrapante” dovrei, raccontare quello che successe su quel lettino, dove ci stavo appena.
E per avere il vostro consenso, dovrei descrivere il suo cazzo, dire che tra le gambe aveva un palo di carne, e che nonostante la sua assenza di esperienza, mi aveva fatto godere più di mio marito.
Ma non è così, Roberto era un ragazzino, e il suo approccio con il sesso doveva essere in dolore, senza traumi, quindi da lui non pretendevo niente, non doveva salire al mio livello, bensì ero io che dovevo accostarmi al suo. E quindi, non presi alcuna iniziativa lasciandolo agire, era la prima volta anche per me, e tremavo allo stesso modo. Se c’era una cosa che desideravo in quel momento, era quella di ridimensionare il mio corpo, somigliargli il più possibile.
Nei miei, racconti precedenti, sia reali che di fantasia o descritto l’atto sessuale, in modo crudo selvaggio, perché così il sesso va fatto, e non rinnego nulla di quello che ho scritto, il mio modo di narrare le cose è semplice, vero i miei non sono racconti di fantascienza, non vi sono donne con minigonne mozzafiato, che lasciano intravedere il culo, oppure dette che sbucano da magliette, e camicette. Io narro di “femmine” con la “F” maiuscola, quelle che rispettano gli uomini.

Voglio salutare, tutti quelli che frequentano questo meraviglioso sito, e ringraziare le persone che mi hanno letta e trovate piacevole le mie storie, ringrazio anche quelli che sono rimasti delusi dai miei racconti.
Cercherò, di scrivere qualche storia che sia più vicina a quelle che leggo, magari andando contro il mio essere pur di farvi contenti. Perché, credo nella gente e rispetto tutti anche se non posso condividere il pensiero di tutti.
Ciao, sperando di scrivere ancora…
 
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