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Kobra.Posted: 17/5/2011, 14:01

Tema sull' Inquinamento - Saggio breve Inquinamento - Inquinamento Tema svolto



“Qualsiasi attività vitale, in particolare quella umana altamente organizzata, tende in qualche modo a modificare l’ambiente circostante. In questo non vi sarebbe nulla di allarmante. Infatti, l’ambiente, anche quello atmosferico, possiede i mezzi per ammortizzare e riportare nella norma queste variazioni, sempre che esse non superino certi limiti. Tuttavia questi vengono in molti casi oltrepassati e ciò è particolarmente riscontrabile nel caso di immissioni di elevate quantità di sostanze inquinanti in aree ristrette in cui ostacoli geologici – catene montuose – o artificiali – gruppi di edifici – o particolari condizioni metereologiche impediscono la dispersione e il rimescolamento dell’aria. Il problema risulta particolarmente grave nelle aree ad elevata concentrazione produttiva o abitativa, come le zone industriali o le grandi megalopoli.”
Questo testo proveniente dal sito web utenti.lycos.it/atmo2001 ci ripropone i termini principali del problema dell’inquinamento. Quali sono le tue considerazioni al riguardo?

l termine inquinamento indica l'introduzione nell'ambiente di sostanze in grado di provocare pericoli effettivi o potenziali per la salute dell'uomo oppure di minacciare l'esistenza di animali e piante. Se ci chiedessero che cosa è l'ambiente, la nostra prima risposta sarebbe "il verde che ci circonda", "la natura"; ma in realtà è un insieme di diversi fattori (esseri viventi, caratteristiche climatiche, interventi umani...) che permettono la vita; in esso anche un piccolo cambiamento può causare conseguenze gravi. Anche l'uomo in questo sistema svolge una funzione importante, ma spesso opera interventi locali che rovinano in modo irreparabile gli ecosistemi.
In questi ultimi due secoli nei paesi ricchi e sviluppati, il "progresso" ha influito pesantemente sull'ambiente, procurando conseguenze anche drammatiche per la stessa sopravvivenza dell'uomo; si è, infatti, passati ad un mondo costituito più di cemento che di "verde" e soprattutto a stili di vita caratterizzati da esigenze, sia individuali sia comuni, sempre più elevate. Nel dopoguerra, in seguito ad un aumento demografico e al boom economico, c'è stata un'espansione delle città che si sono riempite di palazzi sempre più alti e addossati gli uni agli altri, a discapito degli spazi verdi che si sono ridotti spesso a semplici aiuole. Negli ultimi anni, fortunatamente, ci si è accorti che gli spazi verdi sono indispensabili sia per un fattore estetico ma soprattutto per un benessere comune.
Il progresso scientifico e soprattutto tecnologico ha permesso a tutti di utilizzare elettrodomestici di vario tipo, senza i quali, ormai, non riusciremmo a vivere; noi giovani per esempio riteniamo quasi indispensabili computer, televisione, video giochi, impianti stereo, cellulari ecc.; e nessuna casalinga riuscirebbe a fare a meno di lavatrice, frigorifero, forno, frullatori e così via. Tutti questi strumenti però richiedono un dispendio di energia elevatissimo e come sappiamo la corrente elettrica si ricava da risorse naturali di vario tipo, impiegate nelle centrali. Spesso i genitori ci riprendono per l'eccessivo consumo di energia, per esempio perché lasciamo accese troppe luci, o facciamo funzionare contemporaneamente più strumenti. Adesso capisco che, oltre a un discorso puramente economico, altrettanto importante è quello energetico e quindi ambientale. La nostra è diventata anche una società "dell'usa e getta". Infatti, si utilizzano sempre di più materiali cartacei o di plastica che indubbiamente sono più pratici e igienici ma d'altra parte aumentano il volume dei rifiuti che già comunque si producono. Oggi l'opinione pubblica si mostra più sensibile al problema ambientale e collabora con le iniziative prese dalle varie amministrazioni per migliorare la situazione; per esempio il nostro Comune è stato uno dei primi ad attuare la raccolta differenziata dei rifiuti e da un sondaggio pare che, dopo un primo momento di difficoltà, la popolazione abbia aderito e collaborato attivamente.
Anche i governi hanno cominciato ad occuparsi del problema inquinamento: nel 1972 i rappresentanti di 113 Paesi si sono riuniti a Stoccolma per la prima conferenza delle nazioni unite sull'ambiente per esaminare le conseguenze che sarebbero derivate da un incontrollato inquinamento ambientale. Questa conferenza è stata importante perché ha messo a confronto la situazione degli Stati più industrializzati con quella degli Stati poveri. Si è arrivati alla conclusione che una crescita economica tanto rapida, basata sullo sfruttamento delle risorse naturali non rinnovabili, per esempio carbone e petrolio, può portare in tempi brevi al loro rapido esaurimento e che lo sfruttamento delle risorse apparentemente rinnovabili, come il suolo coltivato, se non si tiene conto delle capacità e dei tempi di rigenerazione, può condurre a una diminuzione della fertilità del terreno favorendo un aumento dei deserti. Questa conferenza ebbe una ripercussione importante sulla vita di tutti i giorni, causando, insieme alla crisi petrolifera quasi contemporanea, una maggiore attenzione all’utilizzo limitato dei mezzi di trasporto (la cosiddetta austerity) e alla ricerca di energie alternative. Successivamente nel 1987 fu affermato che lo sviluppo tecnologico e economico è concepibile con la salvaguardia dell'ambiente e fu introdotto il concetto di sviluppo sostenibile, incentrato sulla possibilità di produrre un miglioramento che possa soddisfare i bisogni delle attuali generazioni senza togliere a quelle future i mezzi per soddisfare i loro. Infine nel 1992 la conferenza di Rio ha decretato la protezione delle foreste ed alcuni impegni di politica ambientale mondiale.
Cosa si fa in pratica, in Italia, per realizzare questi importanti obiettivi? Uno strumento importante, come già detto, è quello del riciclaggio dei rifiuti, che fa sì che una parte dei nostri rifiuti possa essere riutilizzata (carta plastica, vetro, concime) e non automaticamente distrutta. Oltre alla raccolta differenziata, sono state istituite alcune domeniche senza automobili, durante le quali il cittadino può circolare a piedi o in bicicletta oppure con mezzi pubblici, spesso gratuiti. Purtroppo il fatto che non tutte le città aderiscano a questa iniziativa, vanifica l'utilità della stessa, perché non esistono barriere fisiche all'inquinamento tra località adiacenti e inoltre la scarsa frequenza annulla il risultato. Noi non ce ne rendiamo conto, ma anche il riscaldamento in inverno e i condizionatori in estate sono fattori inquinanti, e vale la pena almeno di privilegiare fonti di energia con un minore impatto ambientale (metano, invece di nafta e legna) ed operare per evitare gli sprechi. Il problema sembra di difficile soluzione, ma la consapevolezza che le risorse del nostro pianeta non sono illimitate, e che, anche nel nostro piccolo, possiamo fare qualcosa per inquinare di meno, è già un passo avanti notevole.